Facilitatore: Giacomo Potì

Il tavolo di lavoro sulle risorse culturali ed ambientali ha recepito tutte le istanze derivate dal percorso di partecipazione avviato nelle precedenti settimane dall’amministrazione.

Le schede relative alle numerose proposte per le risorse culturali ed ambientali rappresentano la quantità e la complessità delle problematiche esistenti e la necessità di riqualificazione e di valorizzazione delle aree del litorale leccese.

Il gruppo di lavoro ha analizzato puntualmente le differenti aree di interesse culturale ed ambientale, ed ha avanzato una proposta di metodo e di indirizzo propedeutico alla rigenerazione da avviare.

Una delle maggiori carenze riscontrata in ognuna delle marine analizzate e su tutto il territorio del litorale è l’assenza o la scarsa valorizzazione di spazi pubblici di aggregazione, di piazze in cui la comunità possa ritrovarsi e riconoscersi .

La proposta emersa dal tavolo di lavoro auspica la realizzazione di “piazze”, pensate come luoghi che consentano di proseguire nel tempo lo spirito di partecipazione della comunità che ha animato gli incontri di questo percorso. Questo permetterebbe di mettere a frutto l’eredità di questo processo avviato, che ha risvegliato l’interesse collettivo. Le marine leccesi sono, infatti, caratterizzate da uno sviluppo urbanistico parallelo alla costa che non favorisce lo stare e la fruizione dei beni culturali ed architettonici di cui l’area è particolarmente ricca (faro S.Cataldo, molo di Adriano, Torre Rinalda, Torre veneri etc…).

Accanto alla necessità di pensare a nuovi spazi per la collettività il gruppo di lavoro ha avanzato la proposta di affiancare ad una riqualificazione fisica dei luoghi, l’avviamento di una rigenerazione “immateriale” degli stessi, attraverso attività di fruizione ed animazione culturale. Si propone di creare un cartellone di attività culturali per tutto il litorale, insieme a laboratori didattici di produzione culturale che invitino turisti e la cittadinanza a confrontarsi con le emergenze del territorio.

Le attività culturali, viste come momento di riappropriazione dei luoghi, consentiranno di costruire una nuova identità che coinvolga artisti, operatori culturali e tutto il terzo settore della città. Questo processo di riappropriazione dei luoghi può essere propedeutico a coinvolgere associazioni, privati ed operatori del territorio, generando, in questo modo, sentinelle e custodi che si prendano cura della gestione dei luoghi favorendo la loro fruizione e manutenzione nel tempo.

Il territorio oggetto di studio è stato caratterizzato storicamente da ingenti bonifiche visto la natura paludosa. Gli interventi hanno consentito di indirizzare gran parte del territorio a destinazione agricola e reso le aree idonee anche ad uso residenziale. Una proposta avanzata e condivisa durante i lavori riguarda la costituzione di un “Ecomuseo delle bonifiche” come infrastruttura “immateriale” che unisca diverse componenti del territorio a partire dagli specchi d’acqua, ai canali, fino al recupero della idrovora di Frigole il cui recupero e riutilizzo permetterebbe di generare un luogo simbolico dove raccontare la storia del territorio e svolgere attività didattiche.

I partecipanti hanno discusso inoltre della scarsa identità architettonica degli edifici, derivante da anni di abusivismo e di assenza di regolamenti edilizi specifici. L’edificato presente non caratterizza i luoghi e risulta privo di peculiarità. Il gruppo ha avanzato una proposta che contempli la possibilità di redigere piani, regolamenti o incentivi che favoriscano un recupero parziale dell’edificato presente e la creazione di un nuovo linguaggio architettonico.

Ulteriore problema affrontato riguarda l’erosione del litorale (problematica ampiamente discussa in altri tavoli di lavoro) come problema fondamentale per la salvaguardia delle emergenze storico-culturale e paesaggistiche del territorio.  E’ stato proposto lo studio di un nuovo sistema di “difesa” dagli agenti atmosferici attraverso il ripensamento dei pennelli rocciosi realizzati recentemente e non adeguati a rispondere esaustivamente al problema.

Consapevoli della importanza degli interventi necessari al fine di rigenerare il litorale il gruppo auspica che questo processo di partecipazione possa divenire motore collettivo di rigenerazione e di riappropriazione dei luoghi.