Facilitatore: Luca Carbone

Come già rilevato dal coordinatore degli incontri, Francesco Baratti e dai facilitatori degli altri tavoli, anche il tavolo sull’Inclusione è stato caratterizzato da una partecipazione fortemente attiva, propositiva, competente e, pur in presenza di una ‘dominante’ di Architetti, riccamente interdisciplinare. Pur non essendo mancati gli spunti polemici, motivati dalle criticità realmente esistenti, ma anche da differenti interpretazioni della realtà, questi non si sono risolti in attacchi personalistici o in generiche lamentele, ma sono stati orientati, dal tavolo stesso, alla migliore definizione delle problematiche emerse ed alla ricerca delle soluzioni più praticabili. È, ovviamente, auspicabile che questo ‘capitale umano e culturale’, in certa misura insostituibile, non si disperda, ma venga ulteriormente valorizzato nelle fasi di implementazione del lungo e paziente processo di rigenerazione.

In sintesi, con una sorta di formula, si potrebbe forse dire che l’orientamento emerso dal tavolo è:

crescita dell’abitabilità = riduzione dell’esclusione.

Crescita dell’abitabilità da promuoversi sulla base della selezione delle priorità d’intervento; priorità spesso individuate, al tempo stesso, dagli altri tavoli:

  • rafforzare i servizi di base (acqua, fogna, rete telematica, viabilità, servizi burocratici, sanitari e postali, etc.), questo anche al fine di rendere più attrattiva la residenza permanente nel Quartiere delle Marine e quindi favorire, in un circolo virtuoso, l’implementazione ulteriore dei servizi, secondo l’intento programmatico riassunto nel motto: raddoppiare i residenti;
  • semplificare gli iter burocratici per l’approvazione di progetti, ad esempio, di riqualificazione edilizia sostenibile; al momento, in alcune aree, occorrono le autorizzazioni di sette diversi Enti per poter procedere;
  • un focus specifico e competente è stato sviluppato sul problema della ‘mobilità’ (così anche in altri tavoli): con l’attenzione alle modalità di collegamento centro urbano-frazioni, attraverso il potenziamento dei collegamenti pubblici – più che una semplice priorità, un’urgenza, la costruzione di ciclovie sicure, il potenziamento e/o la creazione di collegamenti permanenti tra le stesse Marine, il miglioramento di servizi esistenti (possibilità di spostamenti bus + bici);
  • promuovere la coesione ed integrazione sociale, a matrice comunitaria, mediante l’Associazionismo culturale, la creazione di Centri Sociali di Comunità e/o la creazione di una ‘rete dei piccoli spazi’ che favoriscono la ‘mescolanza’ di luoghi, uomini, attività, o ancora mediante progetti di Agricoltura sociale. Un focus specifico sarebbe opportuno sulle condizioni del Centro Accoglienza Migranti più grande del territorio comunale allestito nei pressi di Piazza Paradiso nella Marina di Torre Chianca: anche questi sono potenzialmente luoghi dell’inclusione. Tutto ciò, senza alcuna preclusione apriori nei confronti dell’attivismo cattolico, comporta anche la possibilità e necessità di salvaguardare la laicità dei percorsi, dei luoghi, degli interventi, con l’obiettivo generale di consolidare un ‘corpo civico’, una cittadinanza attiva e responsabile;
  • incentivare l’insediamento di piccole PMI, di botteghe artigiane e di piccole attività commerciali, promuovendo l’imprenditoria giovanile e femminile mediante incentivi quali la defiscalizzazione, o altre forme di agevolazione, mediante soluzioni di co-housing, sempre con l’obiettivo di ‘ripopolare’ le marine;
  • riqualificare l’offerta turistica ponendosi l’obiettivo, senz’altro ambizioso, di conseguire la Bandiera Blu, coniugando miglioramento delle condizioni ambientali, percorsi storico-culturali, valorizzazione dei prodotti agricoli (quali l’Ipomea batata, ma non sarebbe l’unico) anche mediante l’adozione di disciplinari di produzione, con ri/qualificazione dei Servizi ai cittadini ed ai turisti; risolvendo contestualmente i problemi dell’accessibilità alle strutture pubbliche e a quelle balneari da parte di soggetti svantaggiati; e puntando decisamente ad una destagionalizzazione dei flussi;
  • implementare quei processi di socializzazione ‘spontanea’ che già caratterizzano, in maniera informale, i luoghi di aggregazione, sviluppando progettualità culturali che abbiano come target quei gruppi che, appunto, già spontaneamente socializzano, ad esempio, i giovani tra la pubertà e l’adolescenza. Una definizione generale proposta per individuare i flussi e gli interventi è ‘Le marine dei ragazzi’; e nello specifico è stato proposto di realizzare percorsi formativi estivi, extrascolastici ed extra-familiari, con l’obiettivo, strategico tra altri, di accrescere la coscienza civica e ‘storica’ degli adolescenti.

La lista delle priorità e delle proposte, per quanto non restituisca appieno la vivacità del dialogo e delle presenze e non esaurisca tutte le istanze emerse rende però abbastanza chiaro come i processi partecipativi siano strategici per la programmazione territoriale, soprattutto perché ognun* dei/delle partecipanti si è da subito impegnato a contribuire attivamente alla Rigenerazione del Quartiere.