Il programma di rigenerazione del quartiere litorale di Lecce, dopo un lungo lavoro di condivisione svolto con le diverse comunità del litorale nel mese di settembre, ha portato alla stesura di un masterplan in cui sono individuati gli interventi che, ricadendo nell’ambito degli Obiettivi Tematici (OT) del Bando, in una visione di grande respiro possano rispondere ai bisogni più urgenti delle marine leccesi. Il programma parte dall’analisi delle azioni in corso (dai lavori di adeguamento funzionale della darsena di San Cataldo, a quelli per l’edilizia residenziale pubblica nella ex-caserma della marina militare a Borgo Piave, alla riqualificazione di alcuni tratti di lungomare delle diverse marine) per costruire una Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) che vada al di là del bando e possa rappresentare una bussola per orientare gli interventi futuri da farsi nel litorale leccese.

Abbiamo lavorato su due assi prioritari d’intervento, coerenti con gli OT del Bando:

 

1) –  interventi per ampliare e potenziare la tutela ambientale e la valorizzazione delle risorse culturali e naturali del litorale anche al fine di accrescere l’inclusione sociale e combattere la povertà (OT VI e OT IX);

 

2) – interventi per la mobilità dolce e per la rigenerazione ecologica dei contesti edificati del litorale anche al fine di aumentare la resilienza di alcuni tratti della costa più esposti a rischio di erosione costiera (OT IV e OT V).

 

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Per quanto riguarda il primo, gli interventi previsti riguardano il recupero e riuso di un immobile confiscato alla mafia a Torre Rinalda ed alcuni edifici storici come la torre cinquecentesca di Torre Chianca, l’Idrovora e la Masseria Libertini a Frigole. Sono gli edifici che più di altri segnano l’identità di questo territorio. La scelta di recuperare questi beni ha il duplice intento. Da un lato si vuole innescare processi di autostima nelle comunità e di accrescere la conoscenza e consapevolezza degli abitanti di vivere in luoghi di straordinaria rilevanza storica e naturalistica del territorio. Dall’altro, questi interventi potrebbero creare opportunità occupazionali con azioni di social innovation finalizzate a promuovere nuovi servizi e nuove attività produttive sostenibili. Tutto ciò favorirebbe nuovi processi di legalità in un’area che soffre di diffusi fenomeni di degrado sociale.

È in questa direzione che vanno interpretati anche i Protocolli d’Intesa siglati con l’Università del Salento per l’Acquatina, con il Consorzio Ugento Li Foggi per l’Idrovora e con il Ministero della Difesa per l’uso pubblico regolamentato dell’area SIC di Torre Veneri.

 

recupero e riuso del patrimonio immobiliare pubblico dismesso con interventi per la sua valorizzazione e fruizione (Idrovora, Masseria Libertini, Ostello, Torre Chianca, ecc.) da destinare ad infrastrutture gestite con la formula della Social Innovation – Fari di Comunità;

 

valorizzazione e fruizione di alcune aree pubbliche degradate (l’area antistante il faro di San Cataldo e l’area antistante il porticciolo di Frigole, l’ampliamento della piazzetta di Spiaggiabella);

 

miglioramento dei servizi culturali e ricreativi per la valorizzazione e fruizione sostenibile della costa (pesca, agricoltura, sport acquatici, turismo, ecc.) e degli spazi pubblici (luoghi di aggregazione, tempo libero, commercio) che potranno svilupparsi con l’uso degli immobili recuperati.

 

Per quanto riguarda il secondo asse, gli interventi previsti riguardano la realizzazione del collegamento ciclabile fra le marine e la città ed il completamento di alcune piste ciclabili esistenti. L’intervento per la pista ciclabile di Via Vecchia Frigole congiunge Frigole a Borgo Piave e si integra con l’altro intervento di Edilizia Residenziale Pubblica che l’Amministrazione Comunale sta per realizzarsi nella Ex Caserma della Marina Militare. Questo nuovo asse a mobilità lenta prevede anche la sistemazione di Piazza Bertacchi a nodo intermodale con servizio bike-on buses.

Sempre nell’ambito della mobilità sostenibile sono previsti percorsi pedonali sia per le connessioni naturalistiche che per la connettività ecologica sulla costa che permettano di risolvere alcuni problemi cronici di accessibilità alla spiaggia. Questi interventi avranno ricadute importanti anche in considerazione della quantità e qualità del capitale naturalistico esistente, caratterizzato dalle aree SIC di Torre Veneri, l’area umida dell’Acquatina, il Bosco Cervalora e il Bosco di Rauccio.

 

realizzazione di un tratto di ciclovia che collega la città al suo mare – il percorso proposto di Via Vecchia Frigole è inserito negli itinerari di BICITALIA N°6 Ciclovia Adriatica;

 

completamento della pista ciclabile di collegamento da Piazza Bertacchi all’Idrovora di Frigole;

 

riammagliamento dei percorsi a mobilità lenta tra il Faro e l’Ostello della Gioventù a San Cataldo;

 

realizzazione di percorsi pedonali retrodunali di ripristino delle connessioni naturalistiche ed ecologiche dei sistemi dunali per l’accesso alla spiaggia con l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti;

 

la messa in sicurezza dei tratti di costa più esposti all’erosione costiera mediante la ricostruzione dei sistemi dunali e retrodunali.

 

Tutti questi interventi non possono essere considerate azioni isolate, ma vanno inquadrati all’interno di un programma di rigenerazione più ampio da realizzare nel medio/lungo termine. Essi costituiscono il punto di partenza per riattivare un senso di comunità, per far tornare i cittadini a prendersi cura del proprio quartiere, per attivare piccole economie di scala dal grande valore sociale, per riconoscere l’importanza che riveste il capitale naturalistico che insiste nell’area, valorizzarlo e fruirlo assieme. Gli interventi previsti in questo programma di rigenerazione sono stati anche dettati da quello che l’Amministrazione Comunale ha in programma di realizzare con i progetti già finanziati e con quelli che intende promuovere accedendo agli altri fondi del POR PUGLIA 2014-2020.